lunedì 17 gennaio 2011

Dio ci salvi dalle femministe!

"Io femminista? Assolutamente no! Sono eterosessuale, mi piacciono gli uomini e poi mi depilo! Ormai abbiamo la parità!" Quante volte abbiamo sentito un'amica o una collega pronunciare queste parole? Sempre presenti anche altre due variazioni sul tema: "Tu sei femminista? Ma se sei così dolce (carina/simpatica/ecc.)!" o "Guarda che se pensi certe cose non ti sposi (non trovi un fidanzato/morirai con il cane come unico compagno/ecc.)!"

Certi luoghi comuni sono duri a morire. Il primo, forse il più detestabile, vuole il femminismo specchio del maschilismo e tutt'uno con la misandria. Centro di tutto sembrerebbe essere il famigerato SCUM (Society For Cutting Up Men) manifesto di Valerie Solanas, un pamphlet in cui l'autrice polemizza contro la società maschilista americana e auspica l'avvento di un mondo senza uomini. Lo scritto sarebbe forse passato per una semplice satira dell'universo maschile se la Solanas, affetta da disturbi mentali, non avesse confuso l'ambito dell'ironico con il pratico, sparando ad Andy Warhol. Frasi ironiche come "Il gene Y è un X incompleto, quindi gli uomini sono donne incomplete" o "L'uomo è una macchina, un vimbratore ambulante" alla luce degli eventi posteriori assumono un aspetto inquietante.

Il gesto estremo della Solanas non giustifica tuttavia l'associazione tra misandria e femminismo. Le teorie femministe sono varie ed eterogenee, influenzate dalla cultura e dal contesto storico in cui si sono formate. Convivono sotto la stessa etichetta teorie sulla parità tra uomo e donna, sull'esaltazione delle differenze tra maschile e femminile e sulla promozione dell'individuo a prescindere dal sesso (come nell'utopia cibernetica di Donna Haraway). Le sostenitrici della superiorità femminile sono una netta minoranza in questo quadro. Perchè allora il pregiudizio rimane?

Abbiamo uguali diritti, ma nell'immaginario comune gli stereotipi maschilisti sono duri a morire. Internet è poi uno strumento che se mal utilizzato crea dei veri e propri ghetti in cui il rancore, l'ignoranza e la misoginia possono scatenarsi liberamente. Così siti e forum antifemministi, diffondono un'idea del femminile quanto mai fuorviante. Le donne sono descritte come esseri superficiali, malvagi ed ingrati, che fanno di tutto per rovinare la vita ai poveri uomini, frustrandoli sessualmente e mentalmente, deridendoli o rimanendo semplicemente indifferenti. Le femministe poi odiano ed invidiano gli uomini (Freud docet). Le donne sono vittimiste quando si lamentano per le discriminazioni sul lavoro, ipocrite se contestano la reificazione mediatica del loro corpo, bugiarde quando accusano gli uomini per molestie, esagerate se si parla di stalking. Si possono amare solo odiandole.

Come conseguenza della diffusione di queste idee accresce il fenomeno dello stalking adolescenziale. Alcune ragazze vengono fotografate o filmate di nascosto dal loro fidanzato che minaccia di diffondere le foto per ottenere prestazioni sessuali o per riprendere la relazione in caso di rottura. Altre vengono minacciate di violenza ed insultate senza sosta se ignorano o lasciano un ragazzo. Possono anche essere diffuse informazioni personali (magari rubando le password) o messi in giro pettegolezzi creati a tavolino per creare pressioni sulla vittima. Non si tratta di qualcosa che coinvolge solo certi quartieri o un certo tipo di ragazze e ragazzi, ma di un fenomeno trasversale. E tristemente vicino.